di Alessandro Cascone
A Berlusconi bisogna dare atto di una cosa: riesce sempre a mischiare le carte sul tavolo a suo favore e a far ripartire il gioco quando in evidente empasse anche con giocatori esperti e navigati. Il sistema politico italiano dei partiti sembrava arrivato, solo alcuni giorni fa, alla finale di una partita a poker tra giocatori esperti, amanti del bluff e ben consci dell’esistenza della stessa caratteristica negli altri giocatori, e tutti con una semplice doppia coppa in mano. Tutti tranne lui, il matador di questa politica italica (rigorosamente scritta con la minuscola), con in mano un tris.
Ieri Pier Luigi Bersani, segretario del PD, ex DS, ex PCI, in un intervista a Goffredo De Marchis su Repubblica apriva al neonato (ancora con il moncone di cordone ombelicale non caduto) Terzo Polo pur sapendo che quest’ultimo ha intenzione di correre da solo in caso di elezioni. Come giustamente e acutamente sottolinea oggi Europa, quotidiano del PD, questa scelta significa automaticamente da parte di Bersani non solo "la sconfessione dello strumento delle primarie per la premiership" ma anche "la rinuncia implicita a correre in prima persona come capo coalizione". D’altronde, come osservato nell’editoriale del PD: I passaggi politici però vanno contestualizzati. E in questa fine di 2010, nella concreta situazione del paese, nel quadro politico che anche sorprendentemente si è determinato, quella indicata da Bersani è l’unica strada possibile da percorrere. Nulla questio ! Chi non riconosce questo elementare status dell’attuale politica italiana o è in malafede o è profondamente ignorante non solo dei meccanismi della politica ma anche di quelli della logica.
A questo punto però, parafrasando una nota riflessione-intercalare, le domande nascono spontanee: a chi giova un partito, quello dei DS, inizialmente di sinistra seppur riformista, per attrarre l’elettorato di centro dando luogo a quello che è stato definito un partito a vocazione maggioritaria ? Giova ad entrambi gli ex schieramenti, DS e Margherita, mantenere in vita un “tavolo” di sintesi senza più gambe ? Ancora una volta Berlusconi si dimostra essere un mago del tavolo verde grazie ad un’insperata (?) e ultima pescata della quarta carta utile al punto già di mano. Charta iacta est !
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