Mr. B pensoso |
MILANO - Oggi, 23 novembre si è discussa l'ultima udienza pubblica, della causa civile in appello che vede protagoniste rivali Cir (De Benedetti) e Fininvest (Berlusconi).
I rispettivi avvocati hanno depositato le conclusioni scritte davanti ai giudici della II Corte d'appello. Gli avvocati Cir hanno chiesto, come già noto, la condanna di Fininvest al risarcimento dell'intero danno causato dalla corruzione del giudice Vittorio Metta. Il risarcimento sentenziato in 750 milioni di euro, risale al 2009; naturalmente il risarcimento è subordinato alla riconferma della sentenza di primo grado nella quale veniva riconosciuto a Cir il risarcimento. La controparte Fininvest, chiede la riformulazione della sentenza di primo grado ed una eventuale nuova consulenza tecnica.
Le parti avranno 60 giorni a partire da oggi, per le comparse conclusionali e, successivi 20 giorni per le repliche, in ultimo, anche se non perentorio, i giudici avranno a disposizione 60 giorni per prendere la loro decisione, che conti alla mano potrebbe essere a metà aprile.
Excursus storico
Nel 1990 De Benedetti e Mr B erano convinti di avere il diritto di controllare della Mondadori. Per risolvere la disputa, venne nominato un collegio di 3 arbitri. L'esito fu a favore di De Benedetti. Mr. B non contento dell'esito, fece ricorso alla corte di appello di Roma e vinse. Però la storia dice che la sentenza fu comprata, infatti, sembra provato che Mr. B. pagò giudici per avere una sentenza a suo favore. Nel mirino il Giudice Vittorio Metta.
Le tranche al Giudice Metta
Secondo il giudice Paolo Carfì i pagamenti al giudice Vittorio Metta, furono depositati in contanti, con versamenti che variavano da 10 a 60 milioni di lire, con cadenza quasi mensile, per un totale di oltre 600 milioni di Lire. Qualche tempo dopo, il giudice Metta, fu protagonista dell'acquisto di un appartamento romano, per un importo dichiarato di 500 milioni di lire. A tutti gli effetti, l'appartamento è risultato avere un valore commerciale di 900 milioni. Analizzata accuratamente la situazione bancaria del Giudice indagato, si riscontra che il pagamento dell'immobile avvenne con le seguenti modalità: 150 milioni prelevati da conto corrente personale, 350 da mutuo e 400 milioni in contante, consegnati personalmente, in una valigetta, da V. Metta all'agente immobiliare che curava la compravendita. Questo dimostrò che le uscite del Giudice erano nettamente superiori alle sue lecite entrate. In concomitanza, si sono registrate sostanziali movimentazioni di capitale nella società Iberiam, notoriamente riconducibile a Mr B.
Le sentenze
La guerra tra i due imprenditori italiani per il possesso della casa editrice, il 3 ottobre, trova la prima risposta. Il tribunale civile di Milano, nella figura del Giudice Raimondo Mesiano, in primo grado, condanna la Fininvest, a pagamento 750 milioni di euro di risarcimento alla Cir di De Benedetti. A fine ottobre del 2009 i legali della Fininvest depositano “istanza di sospensione dell'esecutività della sentenza”.
Le parti avranno 60 giorni a partire da oggi, per le comparse conclusionali e, successivi 20 giorni per le repliche, in ultimo, anche se non perentorio, i giudici avranno a disposizione 60 giorni per prendere la loro decisione, che conti alla mano potrebbe essere a metà aprile.
Excursus storico
Nel 1990 De Benedetti e Mr B erano convinti di avere il diritto di controllare della Mondadori. Per risolvere la disputa, venne nominato un collegio di 3 arbitri. L'esito fu a favore di De Benedetti. Mr. B non contento dell'esito, fece ricorso alla corte di appello di Roma e vinse. Però la storia dice che la sentenza fu comprata, infatti, sembra provato che Mr. B. pagò giudici per avere una sentenza a suo favore. Nel mirino il Giudice Vittorio Metta.
Le tranche al Giudice Metta
Secondo il giudice Paolo Carfì i pagamenti al giudice Vittorio Metta, furono depositati in contanti, con versamenti che variavano da 10 a 60 milioni di lire, con cadenza quasi mensile, per un totale di oltre 600 milioni di Lire. Qualche tempo dopo, il giudice Metta, fu protagonista dell'acquisto di un appartamento romano, per un importo dichiarato di 500 milioni di lire. A tutti gli effetti, l'appartamento è risultato avere un valore commerciale di 900 milioni. Analizzata accuratamente la situazione bancaria del Giudice indagato, si riscontra che il pagamento dell'immobile avvenne con le seguenti modalità: 150 milioni prelevati da conto corrente personale, 350 da mutuo e 400 milioni in contante, consegnati personalmente, in una valigetta, da V. Metta all'agente immobiliare che curava la compravendita. Questo dimostrò che le uscite del Giudice erano nettamente superiori alle sue lecite entrate. In concomitanza, si sono registrate sostanziali movimentazioni di capitale nella società Iberiam, notoriamente riconducibile a Mr B.
Le sentenze
La guerra tra i due imprenditori italiani per il possesso della casa editrice, il 3 ottobre, trova la prima risposta. Il tribunale civile di Milano, nella figura del Giudice Raimondo Mesiano, in primo grado, condanna la Fininvest, a pagamento 750 milioni di euro di risarcimento alla Cir di De Benedetti. A fine ottobre del 2009 i legali della Fininvest depositano “istanza di sospensione dell'esecutività della sentenza”.
Sul vassoio c'è una posta esagerata. 750 milioni potrebbero mettere in forse l'azienda Fininvest che, per stessa ammissione di B ha un valore inferiore alla condanna di risarcimento, al momento dovuto alla Cir.
Considerata la situazione politica nazionale, l'implosione del Pdl, e le possibili elezioni primaverili, per Mr. B. si prevede una primavera rovente e piena di possibili sgradite novità.
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