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7.11.10

Fini premier si dimetta oppure Fli via da governo


Commento redazionale: di Giandiego Marigo
L'apparenza immediata ci consegna un distacco apparente della spina, ma Fini non è un'improvvisatore e nemmeno un ingenuo, bensì un politico consumato che sa dare il giusto peso alle parole e che non dice quel che non vuole. Non facciamoglielo quindi dire noi. Nel discorso del leader di FLI è chiaro che non si rinuncia al progetto di una destra forte e nemmeno viene messa in dubbio la logica piduista.

Ancora una volta si fa un discorso di metodologia e non di sostanza...del modo in cui le questioni debbano essere poste e non di qualità del discorso che si pone. Il fatto stesso che egli precisi ripetutamente che non è la linea che viene messa in discussione ma il personalismo e l'atteggiamento cesaristico...dimostra la portata del discorso, molto simile in questo alle posizioni di Casini. Questo può aiutare a riconsegnarci un paese normale? Non so! L'epoca dell'Imperatore Farlocco ha prodotto gravissimi danni, che difficilmente potranno essere recuperati con un semplice aggiustamento dei toni, ma si badi su questi danni arrecati Fini è sostanzialmente d'accordo. Questa situazione drammatica ha permesso l'affermazione della Lega ed anche e soprattutto in questo Fini e sodali sono stati non solo complici , ma fautori, nonostante i fresco ritorno di fiamma per l'unitànazionale. Può bastare questa tardiva conversione a giustificarli...da ultima sorge spontanea la domanda: Fini si esporrà, davvero, dopo questa fase di rimescolamento al rischio concreto di perdere? Oppure molto più semplicemente il suo è un tentativo di riequilibrare, di ridistribuire In modo più accettabile.

Un colpo a quel che ha davanti, ma con l'intenzione reale di annullare in modo pressochè definitivo il vero avversario il progressista, occupandone il campo...a chi vuole veramente preparare la tomba Fini...chiedetevelo prima di osannarlo.

Non sono le cose che si dicono a contare veramente, ma quelle che si fanno ed il modo poi in cui si governa, quello che si propone a livello culturale ed amministrativo quel che si vede nell'azione minuta ed in questa Fini è oggettivamente complice di un progetto che non viene minimamente modificato, anzi viene rilanciato con in più una patina di onorabilità, educazione,pacatezza e perbenismo...di apparente rispetto costituzionale, ma l'idea e la possibilità di modificarla la costituzione e la volontà di farlo e di revisionare la visione storica, permane intatta, gli stessi che oggi assaltano il comitato centrale sono coloro che lo hanno strenuamente difeso ed hanno giustificato le peggiori brutture e che sarebbero, e lo dice chiarissimamente , disposti a rifarlo, dopo averne ridiscusso le modalità. Quel che avviene , ed anche questo Fini lo ha detto più di una volta, succede per la stupida arroganza di un principe sciocco e vanesio piuttosto che per un disaccordo reale...questo dovrebbe darci il polso della strumentalità del discorso Finiano, che purtroppo rischia di essere sottovalutata
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È stato un «errore» fondare un partito comune (il Pdl) insieme a Silvio Berlusconi: lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in un'intervista pubblicata oggi dal domenicale tedesco Welt am Sonntag. «L'anno scorso abbiamo cercato di fondare un partito comune, il Popolo della Libertà (Pdl) - ha detto Fini riferendosi a Berlusconi -. Oggi, col senno di poi, considero quello un errore. Sarebbe stato meglio per noi continuare a marciare insieme separati, ma da alleati».

«Il Governo Berlusconi è stato eletto e Berlusconi non ha solo la possibilità, ma anche il dovere di governare fino all'appuntamento elettorale del 2013. Solo allora si porrà la questione di nuove alleanze», si legge nell'intervista al Welt am Sonntag. Secondo Fini, «in Italia c'è un governo con una maggioranza forte», ed eventuali elezioni anticipate «oggi sarebbero problematiche e rischiose». «Abbiamo un governo - ha spiegato - Se farà quanto si è impegnato a fare, reggerà. Tuttavia, non voglio negare che ci sono grossi problemi». Il presidente della Camera ha sostenuto di continuare a volere un sistema bipolare, perchè un tale sistema «esprime stabilità e chiarezza e consente di decidere». «Dobbiamo riuscire ad avere nuovamente schieramenti politici chiari. Questo rende il Paese governabile», ha aggiunto.
prosegui la lettura sulla fonte:
http://www.unita.it/news/italia/105554/fli_la_convention_a_perugia_che_fai_mi_cacci_a_ruba_la_tshirt
oppure su Ansa:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2010/11/07/visualizza_new.html_1703997745.html

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