A 23 anni di distanza dal referendum col quale gli Italiani espressero a grande maggioranza il rifiuto della presenza di centrali nucleari in Italia il parere degli Italiani non è cambiato, eppure con il movente della crisi energetica il governo attuale vuole imporre la costruzione sul suolo italiano di quattro centrali nucleari, di cui una si dice sarà vicino casa nostra. Nei prossimi giorni verrà probabilmente nominato l'organo di vertice dell'Agenzia per la sicurezza del nucleare e questo rimette in moto la procedura attuativa della legge 99/2009.
Noi abitanti di Ferrara siamo fortemente contrari a questa scelta, per tre ordini di motivi.
In primo luogo, le centrali nucleari emettono radiazioni che provocano danni alla salute non solo in caso di incidenti, ma anche durante il normale funzionamento, come confermato da uno studio tedesco (KiKK Study); in aggiunta, gli incidenti e insieme l’impossibilità di smaltimento definitivo delle scorie nucleari prefigurano danni inevitabili ed irreversibili all’ecosistema.
In secondo luogo, nutriamo seri dubbi su produttività e costi dell’energia nucleare: le quattro centrali previste (ciascuna da 1600 MW) sarebbero in grado di fornire meno del 10% del fabbisogno nazionale, ma non prima di 10 anni; la crisi energetica arriverà prima, mentre in queste settimane è stato reso noto che la produzione elettrica da fonti rinnovabili (eolico, solare fotovoltaico, idroelettrico) ha eguagliato nel mondo quella di origine nucleare e che già oggi i costi del solare fotovoltaico sono inferiori a quelli del nucleare.
Infine, in questo momento storico-tecnologico critichiamo l’opportunità della scelta "nucleare" fatta dal nostro governo: i reattori EPR che dovremmo installare in Italia, cosiddetti di terza generazione, sono poco più che prototipi, la cui costruzione in Francia e Finlandia sta accumulando ritardi e aggravio dei costi causati da enormi problemi inerenti i sistemi di sicurezza. Le agenzie di sicurezza per il nucleare francese, inglese e scandinava hanno finora bocciato i progetti in via di realizzazione proprio per la mancanza di garanzie sulla sicurezza. Umberto Veronesi, l’oncologo che ha accettato di presiedere l’Agenzia per la sicurezza del nucleare, il senatore PD che ritiene il nucleare attuale sicuro e gli inceneritori innocui per la salute, sarebbe capace di altrettanta determinazione?
L’Italia ha così scelto di dotarsi di una tecnologia molto cara, che entrerà in funzione troppo tardi, la cui sicurezza non è ancora stata stabilita. Questa scelta avrà il vantaggio di far arricchire alcuni imprenditori ma lascerà prive di risorse e impercorribili tutte le alternative oggi possibili. Per questo rivolgiamo l'appello ad associazioni, gruppi, singoli cittadini, per una mobilitazione generale contro questa scelta che si presenta come irrazionale sotto il profilo della pericolosità, dell’efficacia e dei costi. Proteggiamo il nostro territorio dal nucleare, ribadiamo che il futuro del Paese è legato allo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica.
Domenica 7 novembre 2010, alle ore 11, incontriamoci a Ferrara in piazza Savonarola, per presidiare simbolicamente la qualità di vita nostra e del nostro ecosistema, oggi e in futuro, per preservare concretamente la volontà popolare del rifiuto al nucleare, democraticamente e indiscutibilmente espressa col referendum del 8 novembre 1987.
Legambiente Ferrara, Rete Lilliput Ferrara, Libera Ferrara, Emmaus Ferrara, Grilli Estensi, Pax Christi Ferrara, Comitato Ferrara città sostenibile, Cittadini della Nuova Resistenza amici di Borsellino e Schönau, Gentedisinistra, La Fabbrica di Nichi di Ferrara, FP CGIL Ferrara, CGIL Ferrara, USB Pubblico e Privato Ferrara, Verdi di Ferrara per la Costituente Ecologista, Federazione della Sinistra Ferrara, Sinistra Ecologia e Libertà Ferrara, Italia dei Valori Ferrara.
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