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6.11.10

DRAGHI: "OCCORRE STABILIZZARE I PRECARI"

Produttività, l'allarme di Draghi "Occorre stabilizzare i precari"
Mario Draghi, governatore della Banca d'Italia

Il governatore preoccupato per la "difficoltà dell'economia italiana di crescere e creare reddito". Se non si regolarizzano i rapporti di lavoro, effetti negativi per la crescita. "Nord allineato all'Europa e sud in ritardo? Non è vero"

ROMA - L'economia italiana è in difficoltà, c'è un problema di crescita e di creazione di reddito, l'occupazione irregolare rimane diffusa, la competitività ridotta: un insieme di fattori che penalizza soprattutto i giovani. Lo rileva il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, secondo il quale, prima di tutto, "senza la prospettiva di una pur graduale stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari" si hanno "effetti alla lunga negativi su produttività e profittabilità". Nel nostro Paese, dice Draghi, "rimane diffusa l'occupazione irregolare stimata dall'Istat in circa il 12 per cento del totale dell'unità di lavoro".
Nel corso del suo intervento al convegno della facoltà di Economia dell'università Politecnica della Marche dedicato all'economista Giorgio Fuà, il governatore ha lanciato l'allarme sulle "difficoltà dell'economia italiana di crescere e creare reddito", una situazione che, ha detto il governatore "non deve smettere di preoccuparci". L'Italia, ha rilevato inoltre Draghi, rischia di "trovarsi di fronte a un bivio" tra la stagnazione e la crescita e la situazione penalizza fortemente i giovani.

Per capire "le difficoltà di crescita dell'Italia", ha proseguito il numero uno di via Nazionale, "dobbiamo interrogarci sulle cause del deludente andamento della produttività". "La stagnazione - ha rilevato - nel decennio precedente la crisi, è stata uniformemente diffusa sul territorio. E' un problema del Paese". Draghi ha citato quindi i dati che mostrano una "evidente perdita di competitività rispetto ai partner europei". E ha spiegato come non risponda a verità che la diminuzione della crescita del prodotto per abitante "sia media di un Nord allineato al resto d'Europa e di un Centro-Sud in ritardo. Così non è".





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