Nella guerra dei lettori di libri elettronici il Kindle è decisamente meglio dell'iPad. Almeno in Cina.
La terza generazione dell'e-book reader griffato Amazon ha infatti il potere di bypassare la censura e di accedere a siti - come Twitter e Facebook - normalmente bloccati oltre Muraglia. C'è una spiegazione tecnica e una di mercato.
Tecnicamente, la versione 3G del Kindle usa una connessione Gsm ad alta velocità che le permette di collegarsi a un server fuori dalla Cina, il quale le fa da proxy: fa cioè un lavoro di interposizione tra il Kindle stesso e i siti proibiti. Bypassa cosìblocco degli Isp (i fornitori di accesso a internet) messo in atto dalla censura cinese e fa accedere direttamente a quelli stranieri. Nel "percorso" in terra cinese, il segnale viaggia sulla rete dei provider locali che già hanno un accordo con la statunitense AT&T, la telecom che offre al Kindle la copertura anche negli Usa. In Cina, la rete AT&T non funziona ovunque, ma quasi dappertutto nelle maggiori città.
Chiaramente - e siamo alla spiegazione di mercato - se un device del genere fosse apertamente venduto in Cina, dovrebbe sottostare alle leggi locali e applicare i filtri. Tuttavia il Kindle gode della strana condizione di non essere né ufficialmente commercializzato, né formalmente vietato. Nel suo caso, si parla di "mercato grigio" - a differenza di mercato nero - per cui viene importato da compagnie con sede legale fuori dalla Cina continentale - per esempio a Hong Kong - e poi introdotto sul mercato. E' disponibile anche sui siti di aste online, come Taobao. Il costo è compreso tra i milleduecento e i cinquemila yuan (180-525 dollari Usa).
Il mercato grigio si alimenta da sé. Rende disponibili a un pubblico vorace, desideroso di consumi, oggetti che non arrivano in Cina a causa del blocco delle stesse compagnie straniere, che non li esportano oltre Muraglia per punire la locale pirateria commerciale (contraffazione), per le restrizioni all'export tecnologico messe in atto soprattutto dal governo Usa o perché non garantiscono profitti interessanti.
In teoria sarebbe abbastanza semplice, per il governo cinese, bloccare il segnale del Kindle. Tuttavia non è stato ancora fatto. Secondo Lawrence Yeung Kwan - professore di ingegneria all'università di Hong Kong - la ragione è che, siccome il prodotto non è ufficialmente disponibile in Cina, si ritiene che sia poco diffuso. Tuttavia, il professore ritiene che, da quando si è sparsa la voce, la diffusione del Kindle sia notevolmente aumentata.
La vicenda dimostra che nei meandri della rete cinese si aprono di continuo falle, nicchie, spazi di libertà, che vengono immediatamente percorsi dagli utenti internet, almeno i più smaliziati. Queste aperture non sono mai solo tecnologiche, ma anche di mercato, di costume, culturali. Il potere cinese sa che internet offre vie di fuga e ha gradualmente spostato il controllo sulla rete. Ma non può (o non vuole) esercitare solo una censura dura e pura. Del resto, come controllare un miliardo di telefonini o apparecchi mobile?
Si tratta quindi di dosare le aperture come già avviene in economia e in politica, affinché non diventino destabilizzanti ma garantiscano invece il dinamismo del Dragone.
Così come un mercato grigio, esiste quindi una "zona grigia" all'interno della quale si può dire, fare, criticare, spingere il limite un po' più in là. Basta non oltrepassarla. totalmente il
La terza generazione dell'e-book reader griffato Amazon ha infatti il potere di bypassare la censura e di accedere a siti - come Twitter e Facebook - normalmente bloccati oltre Muraglia. C'è una spiegazione tecnica e una di mercato.
Tecnicamente, la versione 3G del Kindle usa una connessione Gsm ad alta velocità che le permette di collegarsi a un server fuori dalla Cina, il quale le fa da proxy: fa cioè un lavoro di interposizione tra il Kindle stesso e i siti proibiti. Bypassa cosìblocco degli Isp (i fornitori di accesso a internet) messo in atto dalla censura cinese e fa accedere direttamente a quelli stranieri. Nel "percorso" in terra cinese, il segnale viaggia sulla rete dei provider locali che già hanno un accordo con la statunitense AT&T, la telecom che offre al Kindle la copertura anche negli Usa. In Cina, la rete AT&T non funziona ovunque, ma quasi dappertutto nelle maggiori città.
Chiaramente - e siamo alla spiegazione di mercato - se un device del genere fosse apertamente venduto in Cina, dovrebbe sottostare alle leggi locali e applicare i filtri. Tuttavia il Kindle gode della strana condizione di non essere né ufficialmente commercializzato, né formalmente vietato. Nel suo caso, si parla di "mercato grigio" - a differenza di mercato nero - per cui viene importato da compagnie con sede legale fuori dalla Cina continentale - per esempio a Hong Kong - e poi introdotto sul mercato. E' disponibile anche sui siti di aste online, come Taobao. Il costo è compreso tra i milleduecento e i cinquemila yuan (180-525 dollari Usa).
Il mercato grigio si alimenta da sé. Rende disponibili a un pubblico vorace, desideroso di consumi, oggetti che non arrivano in Cina a causa del blocco delle stesse compagnie straniere, che non li esportano oltre Muraglia per punire la locale pirateria commerciale (contraffazione), per le restrizioni all'export tecnologico messe in atto soprattutto dal governo Usa o perché non garantiscono profitti interessanti.
In teoria sarebbe abbastanza semplice, per il governo cinese, bloccare il segnale del Kindle. Tuttavia non è stato ancora fatto. Secondo Lawrence Yeung Kwan - professore di ingegneria all'università di Hong Kong - la ragione è che, siccome il prodotto non è ufficialmente disponibile in Cina, si ritiene che sia poco diffuso. Tuttavia, il professore ritiene che, da quando si è sparsa la voce, la diffusione del Kindle sia notevolmente aumentata.
La vicenda dimostra che nei meandri della rete cinese si aprono di continuo falle, nicchie, spazi di libertà, che vengono immediatamente percorsi dagli utenti internet, almeno i più smaliziati. Queste aperture non sono mai solo tecnologiche, ma anche di mercato, di costume, culturali. Il potere cinese sa che internet offre vie di fuga e ha gradualmente spostato il controllo sulla rete. Ma non può (o non vuole) esercitare solo una censura dura e pura. Del resto, come controllare un miliardo di telefonini o apparecchi mobile?
Si tratta quindi di dosare le aperture come già avviene in economia e in politica, affinché non diventino destabilizzanti ma garantiscano invece il dinamismo del Dragone.
Così come un mercato grigio, esiste quindi una "zona grigia" all'interno della quale si può dire, fare, criticare, spingere il limite un po' più in là. Basta non oltrepassarla. totalmente il
Gabriele Battaglia
peace reporter
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