L’intervista: parla lo scrittore Lilin, ex soldato a Grozny: “L’attuale leadership non ha portato la pace” di PIETRO DEL RE
“Non so se quanto accaduto a Grozny sia un vile atto di terrorismo o piuttosto una valorosa operazione della resistenza anti-russa”, dice lo scrittore moldavo Nicolai Lilin, autore dell’Educazione Siberiana (Einaudi), e conoscitore della Cecenia per averci combattuto due anni durante il suo servizio di leva. “Ma di una cosa sono certo: l’attacco al Parlamento è la prova della disperazione dei ceceni e l’inizio di una nuova fase di caos”.
Nicolai Lilin, perché la Cecenia continua ad essere una spina nel fianco di Putin e Medvedev?
“Diciamo che la sfortuna di quella terra è il suo valore geopolitico, quindi economico e strategico, sia per il passaggio degli oleodotti sia perché rappresenta un punto di frattura tra Islam e mondo cristiano. La Cecenia è perciò ambita da tutte le nazioni potenti che la circondano. In primo luogo, dalla Russia”.
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