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12.11.10

Roma - Baccano “la scuola degli immigrati” – ovvero che tristezza quando le scuole si fanno la guerra

le tre sedi della scuola  Baccano 
A Roma, nel quartiere di Prima Porta dietro via delle Galline Bianche, zona di case popolari, esiste una piccola scuola che sta perdendo progressivamente iscritti in quanto è diventata per l’opinione pubblica locale la scuola “dei ragazzi difficili”,  un po’ la “discarica” delle altre scuole.

In realtà alla Baccano si lavora molto bene, i ragazzi seguono i programmi e studiano seriamente e alle prove Invalsi (prove che pur con diversi limiti valutano la scuola e i suoi insegnanti) risulta essere una scuola in piena media nazionale.
Allora cosa c’è che non va?
C’è che i  dirigenti degli altri istituti della zona  rifiutano i ragazzi difficili di qualunque genere,  che essi siano immigrati con difficoltà linguistica o zingari, che siano ragazzi con handicap fisico o sociale,  con la scusa di avere  troppi iscritti e li indirizzano alla Baccano la quale prende tutti e a sentir loro “è specializzata per i ragazzi in difficoltà”!Ovviamente i genitori dei ragazzini “bravi” della zona si guardano bene dall’iscrivere alla Baccano i propri figli (non come me che invece ci ho iscritto mio figlio e portato i figli delle amiche!), risultato la Baccano perde iscritti e rischia di andare sotto la soglia dei 600 alunni che ne determinerebbe la chiusura.
Per evitare questo rischio c’è una proposta di delibera del XX Consiglio Municipale per accorpare alla Baccano un edificio scolastico che è fisicamente nella stessa zona  e che però è parte di una  scuola limitrofa,  quella di Castelseprio che raccoglie oltre 1200 alunni. Ciò consentirebbe di redistribuire gli iscritti permettendo alla Baccano di sopravvivere e soprattutto andando a riequilibrare la distribuzione degli studenti stranieri rendendola più simile a quella del territorio.
Esistono purtroppo però le gelosie e i piccoli egoismi dovunque, anche tra gli insegnanti e i dirigenti di una scuola, esiste la paura delle difficoltà ad affrontare  qualsiasi cambiamento e dunque non si sa bene per iniziativa di chi e con quali conoscenze della situazione è nata una  raccolta di firme per ostacolare la delibera municipale.
I genitori della scuola di via Brembio, la scuola da accorpare alla Baccano, non conoscendo affatto la situazione generale e preoccupati forse dal fatto che i loro bambini sarebbero potuti capitare in classe con dei “diversi” hanno subito lanciato l’allarme sentendo minacciata la propria libertà di scelta.
Quante ambiguità dietro la parola libertà non vi pare?
C’è chi intende libertà quella di non trovarsi o far trovare suo figlio fianco a fianco con uno zingaro e c’è invece chi intende libertà quella del diritto allo studio e all’istruzione da parte di tutti senza discriminazioni!
Libertà è una parola vuota ed inutile se non si contestualizza secondo me e comunque non può essere libertà quella che ghettizza e esclude i più deboli!
La raccolta di firme presentata in commissione scuola ha determinato il congelamento della delibera a livello municipale e per ora è tutto fermo ma occorrerebbe fare in fretta qualcosa in favore della Baccano, le iscrizioni sono a gennaio ed il pessimo ritorno nell’opinione pubblica che ha avuto questa scuola dalla raccolta di firme sicuramente la espone ad una emorragia di iscrizioni!
Questa di seguito è la mail che ho inviato al Comitato Grottarossa (comitato che ho contribuito a creare) che ha ricevuto la richiesta della raccolta di firme fatta da alcuni genitori di via Brambio chiaramente poco informati sulle reali motivazioni della richiesta di accorpamento della loro scuola alla Baccano.

Carissimi tutti,
lasciata  Grottarossa ora mio figlio Matteo è a Via Baccano, la scuola che dovrebbe essere la destinataria del dimensionamento chiesto dal Municipio, oggi in Consiglio abbiamo votato una delibera per  accettare il dimensionamento e vorrei raccontarvi alcune delle nostre ragioni.
1) Istituto Baccano con circa 650 alunni è in sofferenza e rischia di essere smembrato tra le due scuole di via Concesio e largo Castelseprio andando a generare così due megaistituti di 1500 alunni, fatto contro legge e (soprattutto) di difficile gestione pratica 2) la scomparsa di un istituto in un territorio determina carenza nell’offerta educativa (e limita la possibilità di scelta dei genitori) 3) in un momento di difesa della scuola pubblica credo sarebbe utile sostenere le scuole in difficoltà piuttosto che sopprimerle anche se questocomporta un piccolo sforzo organizzativo!
4) la diversa capacità ricettiva determina una sperequazione della
concentrazione di ragazzi con problemi che vengono ad iscriversi nella
scuola più piccola (via Baccano) che ha superato infatti la soglia  della
concentrazione degli stranieri nelle classi – Intendiamoci a via Baccano nessuno si è mai lamentato della  presenza di stranieri ne nessuno ha mai pensato di istituire le ipotizzate classi per gli stranieri anche perchè la parola d’ordine di questa scuola è sempre stata quella dell’accoglienza e dell’integrazione, ma sembra che le altre scuole  indichino questa scuola come la “migliore” per i ragazzi “difficili”.
5) L’edificio scolastico di Via Brembio è più vicino fisicamente alla scuola Baccano di quanto non lo sia a Castelseprio
6) All’interno della Baccano sono abituati a sostenere e incentivare la continuità didattica  e dunque non cambierebbero nulla dell’assetto organizzativo delle maestre di via Brembio, il dimensionamento darebbe soltanto la possibilità all’Istituto Baccano di sopravvivere e  a Castelseprio di ridimensionarsi, secondo la normativa infatti le scuole che superano  i 1000 alunni sono sovradimensionate e di difficile gestione.
Ci tengo anche a dire che ho iscritto mio figlio Matteo alla Baccano perchè è una scuola piccolina ma aperta e democratica, che tiene all’inclusione e all’accoglienza e ne fa un punto di forza.
Le lezioni in classe si svolgono regolarmente anzi i ragazzi si lamentano di troppa severità rispetto a Grottarossa e la maggior parte dei  docenti mette amore in ciò che fa.
Nell’ultima riunione di Consiglio una professoressa d’Inglese è venuta a riferire che la nostra scuola è stata  accettata nel progetto COMENIUS di scambio culturale con Paesi europei (scambio culturale a costo zero per le famiglie in modo da poter far partecipare proprio tutti i nostri ragazzi anche quelli più svantaggiati a patto che siano bravi studenti), l’altra professoressa d’inglese lo scorso anno ha partecipato ad un progetto pilota europeo sulla continuità didattica facendosi valutare insieme alle sue classi da insegnati madrelingua con un ottimo risultato! (Fatto più che straordinario quello di farsi valutare da parte di un’insegante non trovate? Non capita spesso di trovare insegnati capaci di mettersi in discussione facendosi valutare, qui a Baccano lo fanno!)
Baccano non è la scuola dei diseredati e non vuole esserlo se credete nella libertà di scelta e nel potere della cultura come mezzo di contrasto alla diseguaglianza sociale aiutatemi a difenderla per favore!



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