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25.8.10

IN MEMORIA DI MARCINELLE: PASSATO E FUTURO DELL'EUROPA

La memoria della tragedia di Marcinelle (8 agosto 1956), in cui persero la vita 262 persone di dodici diverse nazionalità fra cui 136 minatori italiani, è una delle componenti di quell'identità europea che andiamo cercando e che forse è in realtà già dentro le nostre storie, dentro il nostro vivere quotidiano, molto più di quanto leggi e confini non dicano.

Rispetto ad altre commemorazioni civili, questa data, forse anche perché cade nel periodo estivo, sembra di tono "minore"; è forse anche meno "politica", meno legata a dinamiche storiche "maggiori" (come per esempio appaiono essere le guerre). 
Epperò è importantissima, quest'anno ancor di più, viste le recenti proposte della Commissione Europea (vd. link seguenti), che in qualche modo segnano una svolta nella politica energetica del nostro continente.
Oggi noi cerchiamo energia "pulita", e lasciamo gli incidenti in miniera ad altre parti del mondo (leggi Cina, Siberia).
E' una ragione in più per non dimenticare chi in passato, nella nobiltà di un lavoro terribile, si sporcò  - fino a morire  - per il nostro benessere. 
 
Francesco Maria Mariotti
http://mondiepolitiche.ilcannocchiale.it/

 
"(...) Il carbone è, per così dire, la «madre» dell’Europa moderna e questo non solo perché la prima guerra mondiale si combatté attorno alle miniere di carbone e di ferro dell’Alsazia e della Lorena ma anche perché, proprio per superare lo storico contrasto che opponeva duramente Francia e Germania, venne costituita nel 1951 la Ceca (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio), primo mattone di quella costruzione economico-politica che oggi si chiama Unione Europea. E i primi treni a traversare le frontiere comunitarie senza pagare dazi furono i lunghi, grigi convogli che spostavano carbone e ferro tra i sei Paesi dell’originaria intesa europea. (...) Nata con il libero commercio del carbone, l’Unione Europea darà un forte segnale di vitalità se saprà abbandonare gradualmente il carbone. Nella generale corsa degli europei a rifugiarsi nel localismo, una delle poche eccezioni è rappresentata dall’interesse unificante per la difesa dell’ambiente. Al «partito del carbone» che nei prossimi mesi cercherà di bloccare la mossa della Commissione si oppone il «partito dell’ambiente»: l’esito di questo scontro sarà assai rilevante per il nostro futuro.(...)"
 

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