Giandiego Marigo (poesia dell'autore)
Maroni ci comunica che la frontiera di Lampedusa è sotto controllo...che ora l'emergenza immigrazione si sposta su Malpensa...ringrazia, il nostro prode ministro l'impegno della Libia, tanto costruttivo, tanto utile.
Questo lo fa mentre da quel lager nel deserto escono stentatamente, disperatamente... doloramente richiami alla pietà, invocazioni alla clemenza.
Su questo i nostri governanti non hanno mai risposto, non lo hanno fatto con l'Onu, non lo hanno voluto fare con la politica e con l'opinione pubblica che li ha interrogati ripetutamente, ma soprattutto non lo hanno mai voluto fare allo specchio, con sé stessi...con la propria coscienza, con quel moncherino inutile di umanità che ancora tenta di germinare in loro.
Quello che sta avvenendo in Libia suona ad eterna vergogna di costoro e li definisce, traccia e segna il loro percorso politico in modo indelebile e lo caratterizza ponendo in luce, per chi la voglia vedere la verità di quello che pensano, di quello che hanno nel cuore e nell'anima.
Da sempre trattano le migranze come fossero un fenomeno emergenziale, legato ad una scelta, ad una volontà come fosse possibile arginarle con un atto più o meno “forte” e sicomme loro sono quello che sono, cioè figli dell'eugenetica, cresciuti nella cultura della differenza razziale, agiscono come agiscono.
Maroni ci comunica che la frontiera di Lampedusa è sotto controllo...che ora l'emergenza immigrazione si sposta su Malpensa...ringrazia, il nostro prode ministro l'impegno della Libia, tanto costruttivo, tanto utile.
Questo lo fa mentre da quel lager nel deserto escono stentatamente, disperatamente... doloramente richiami alla pietà, invocazioni alla clemenza.
Su questo i nostri governanti non hanno mai risposto, non lo hanno fatto con l'Onu, non lo hanno voluto fare con la politica e con l'opinione pubblica che li ha interrogati ripetutamente, ma soprattutto non lo hanno mai voluto fare allo specchio, con sé stessi...con la propria coscienza, con quel moncherino inutile di umanità che ancora tenta di germinare in loro.
Quello che sta avvenendo in Libia suona ad eterna vergogna di costoro e li definisce, traccia e segna il loro percorso politico in modo indelebile e lo caratterizza ponendo in luce, per chi la voglia vedere la verità di quello che pensano, di quello che hanno nel cuore e nell'anima.
Da sempre trattano le migranze come fossero un fenomeno emergenziale, legato ad una scelta, ad una volontà come fosse possibile arginarle con un atto più o meno “forte” e sicomme loro sono quello che sono, cioè figli dell'eugenetica, cresciuti nella cultura della differenza razziale, agiscono come agiscono.
Vili ed astuti, non lo fanno in prima persona sparando le più volte invocate cannonate sui barconi, cosa che per altro gli piacerebbe poter fare , ma che si rivelerebbe forse troppo persino per loro, lasciano quindi questa esaltante attività, lungamente accarezzata nei desideri ai sogni informatici e giocosi del Trota...giovane schiatta padana ed erede al trono, per delegare ad un aguzzino lo sterminio dei fastidiosissimi negher...accontentando la pancia del loro elettorato..."Visto! Per salvare il nostro paese dall'invasione siamo disposti a tutto!"
Modulando la loro cristianità in varie colorazioni ed accettando l'idea del Dio dei popoli, dei prediletti, dei predestinati, unica via di pensiero che permetta loro di addormentarsi la notte. Come fanno...e non basta la disciplina qui ci vuole la vocazione.
Questo ministro che finge di non sentire, che dimostra una arroganza ed una supponenza senza limiti, supportato dalla suo contraltare gracchiante alla difesa. Questi due, questa coppia drammatica e terribile sono l'immagine delle reali intenzioni di questa destra, quardando alle loro azioni possiamo vedere molta verità sul loro pensiero e sulla filosofia che li sorregge.
Quello che avviene in Libia oggi è, purtroppo solo un esempio, una punta d'iceberg, solo una piccola parte che è riuscita ad uscire, che ha raggiunto dolorosamente il fronte della pubblica opinione, ma quanto altro è avvenuto, avviene, avverrà...ho negli occhi le terribile immagini della strada della morte che tocca spesso ai respinti, molti hanno come me visto quel video terribile che racconta la verità su quella strada, su quel pezzo del deserto libico dove si muore...quotidianamente di speranza o della fine assoluta della stessa.
Eppure noi siamo qui, tutto sommato interi a pensare alle prossime vacanze e certamente ci sdegnamo, ci offendiamo anche e firmeremo la petizione al Viminale che sta girando e poi ci gireremo dall'altra parte, preparando la valigia, lo zaino , la tenda e il cilom, controllando il nostro biglietto low-cost e verificando il passaporto. É proprio su questo che loro fanno affidamento, sulla dimenticanza, sulla distrazione, sulla complicità di fatto di una nazioni di ignavi. Ed allora pagano le astuzie grottesche di esportare i campi di sterminio, mantenedo nel paese solo i campi di concentramento, tanto la gente nemmeno conosce la differenza ed i primi sarà sufficiente negarli, sempre, come non esistessero o al limite sostenere che noi non c'entriamo niente, non sono cosa nostra, sono libici, non sono neanche in Italia, pretesti da comunisti che vogliono che il paese sia invaso, per piegare la resistenza del popolo Padano. Pagano le omissioni e le cose non dette, ma organizzate pensate e fatte, pagano le alleanze terribili con dittatori dalla provata follia. Pagano i silenzi e la convinzione di avere a che fare con un popolo di senza memoria, senza dignità, pronti a vendere qualsiasi cosa per un piatto di lenticchie.
Forse un giorno questo paese riuscirà a superare lo sdegno formale e comprendere la differenza fra l'uluto alla luna e la rabbia costruttiva, forse un giorno non permetterà che pochi prendano impegni mostruosi a nome suo, ed allora aprirà gli occhi e vedrà i campi di concentramento sul suo territorio, vedrà le deportazioni degli zingari e dei sinti, vedrà i campi di sterminio in Libia e si renderà conto di essere complice, di avere pensato tutto questo e di averlo permesso...e forse allora piangerà davvero, vere lacrime. Guardandosi indietro...ma saranno, purtroppo, lacrime inutili
L'ipocrita
Molte genti, vacillando dell’impero i confini
Giunsero speranzose
Lenti, dolenti barconi colmi della nostra vergogna
Stigmatizzando i limiti, tagliando e ferendo
Chiedendoci conto della nostra morale cristiana
Insegnandoci il senso
di quello che abbiamo definito civiltà
ed ancora torniamo animali
il gruppo, poi l’orda ed il territorio.
Come un tempo facemmo , faremo
Ritrovandoci, dopo e di nuovo
a piangere i nostri misfatti
Finita follia riguardando
Noi ci chiederemo come mai sia successo
Piangeremo dei nostri,
dei loro defunti
proprio noi che non fummo capaci
di mantenerli vivi
che ascoltammo, impazziti, Caino
noi che non vedremo, non sapremo
non riusciremo a prevedere
ciechi dell’evidenza
mostruosamente ipocriti
Modulando la loro cristianità in varie colorazioni ed accettando l'idea del Dio dei popoli, dei prediletti, dei predestinati, unica via di pensiero che permetta loro di addormentarsi la notte. Come fanno...e non basta la disciplina qui ci vuole la vocazione.
Questo ministro che finge di non sentire, che dimostra una arroganza ed una supponenza senza limiti, supportato dalla suo contraltare gracchiante alla difesa. Questi due, questa coppia drammatica e terribile sono l'immagine delle reali intenzioni di questa destra, quardando alle loro azioni possiamo vedere molta verità sul loro pensiero e sulla filosofia che li sorregge.
Quello che avviene in Libia oggi è, purtroppo solo un esempio, una punta d'iceberg, solo una piccola parte che è riuscita ad uscire, che ha raggiunto dolorosamente il fronte della pubblica opinione, ma quanto altro è avvenuto, avviene, avverrà...ho negli occhi le terribile immagini della strada della morte che tocca spesso ai respinti, molti hanno come me visto quel video terribile che racconta la verità su quella strada, su quel pezzo del deserto libico dove si muore...quotidianamente di speranza o della fine assoluta della stessa.
Eppure noi siamo qui, tutto sommato interi a pensare alle prossime vacanze e certamente ci sdegnamo, ci offendiamo anche e firmeremo la petizione al Viminale che sta girando e poi ci gireremo dall'altra parte, preparando la valigia, lo zaino , la tenda e il cilom, controllando il nostro biglietto low-cost e verificando il passaporto. É proprio su questo che loro fanno affidamento, sulla dimenticanza, sulla distrazione, sulla complicità di fatto di una nazioni di ignavi. Ed allora pagano le astuzie grottesche di esportare i campi di sterminio, mantenedo nel paese solo i campi di concentramento, tanto la gente nemmeno conosce la differenza ed i primi sarà sufficiente negarli, sempre, come non esistessero o al limite sostenere che noi non c'entriamo niente, non sono cosa nostra, sono libici, non sono neanche in Italia, pretesti da comunisti che vogliono che il paese sia invaso, per piegare la resistenza del popolo Padano. Pagano le omissioni e le cose non dette, ma organizzate pensate e fatte, pagano le alleanze terribili con dittatori dalla provata follia. Pagano i silenzi e la convinzione di avere a che fare con un popolo di senza memoria, senza dignità, pronti a vendere qualsiasi cosa per un piatto di lenticchie.
Forse un giorno questo paese riuscirà a superare lo sdegno formale e comprendere la differenza fra l'uluto alla luna e la rabbia costruttiva, forse un giorno non permetterà che pochi prendano impegni mostruosi a nome suo, ed allora aprirà gli occhi e vedrà i campi di concentramento sul suo territorio, vedrà le deportazioni degli zingari e dei sinti, vedrà i campi di sterminio in Libia e si renderà conto di essere complice, di avere pensato tutto questo e di averlo permesso...e forse allora piangerà davvero, vere lacrime. Guardandosi indietro...ma saranno, purtroppo, lacrime inutili
L'ipocrita
Molte genti, vacillando dell’impero i confini
Giunsero speranzose
Lenti, dolenti barconi colmi della nostra vergogna
Stigmatizzando i limiti, tagliando e ferendo
Chiedendoci conto della nostra morale cristiana
Insegnandoci il senso
di quello che abbiamo definito civiltà
ed ancora torniamo animali
il gruppo, poi l’orda ed il territorio.
Come un tempo facemmo , faremo
Ritrovandoci, dopo e di nuovo
a piangere i nostri misfatti
Finita follia riguardando
Noi ci chiederemo come mai sia successo
Piangeremo dei nostri,
dei loro defunti
proprio noi che non fummo capaci
di mantenerli vivi
che ascoltammo, impazziti, Caino
noi che non vedremo, non sapremo
non riusciremo a prevedere
ciechi dell’evidenza
mostruosamente ipocriti
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