BREGNANO (CO) – Si è perso, con il passare del tempo, il vero significato del fare politica. La vocazione a occuparsi della res pubblica, degli interessi superiori della comunità non dovrebbe essere di tutti, per capacità e spirito di sacrificio che chi se ne se occupa a tempo pieno dovrebbe avere.
Scoppia così la polemica a Bregnano, comune della Bassa Comasca, dove il sindaco Evelina Arabella Grassi, leghista, eletto in coalizione con il Pdl, si è auto triplicato lo stipendio.
“Dai 927 euro lordi al mese fino a qui percepiti a 2.788 euro mensili. “Mi sono rimessa in gioco e ho deciso di fare l’amministratrice a tempo pieno, ho lasciato il mio lavoro e non sto di certo campando grazie ai cittadini di Bregnano e al paese che amministro. Se vogliamo dirla tutta, il mio stipendio da sindaco e più basso rispetto a quello che percepivo quando lavoravo”, risponde così il sindaco alle critiche dell’opposizione.
“…Anche se in consiglio mercoledì sera non ci ha spiegato nel dettaglio le ragioni che l’hanno indotta a lasciare lo studio di commercialista nel quale lavorava”, risponde la parlamentare del Pd Chiara Braga, ex vicesindaco del paese e oggi all’opposizione, che critica “una scelta certamente inopportuna in questo frangente economico”.
Replica di nuovo il sindaco “In passato erano state le opposizioni a sottolineare la necessità della presenza a tempo pieno del primo cittadino, in quell’occasione avevo assicurato che ci avrei pensato, ora l’ho fatto. Del resto le attività in cui è richiesta la mia presenza sono tante e tali che difficilmente potevo fare altrimenti: mi devo occupare della riorganizzazione degli uffici, dei controlli, delle verifiche, quindi è importante la mia presenza a tempo pieno. E’ assurdo che venga criticata dalle stesse persone che mi hanno chiesto un impegno totale nei confronti dell’amministrazione”.
Ad onor del vero 900 euro lordi al mese sono pochi per chi deve vivere solo di quella cifra, ma gli stipendi si conoscono prima di intraprendere il nobile impegno.
FONTE
Scoppia così la polemica a Bregnano, comune della Bassa Comasca, dove il sindaco Evelina Arabella Grassi, leghista, eletto in coalizione con il Pdl, si è auto triplicato lo stipendio.
“Dai 927 euro lordi al mese fino a qui percepiti a 2.788 euro mensili. “Mi sono rimessa in gioco e ho deciso di fare l’amministratrice a tempo pieno, ho lasciato il mio lavoro e non sto di certo campando grazie ai cittadini di Bregnano e al paese che amministro. Se vogliamo dirla tutta, il mio stipendio da sindaco e più basso rispetto a quello che percepivo quando lavoravo”, risponde così il sindaco alle critiche dell’opposizione.
“…Anche se in consiglio mercoledì sera non ci ha spiegato nel dettaglio le ragioni che l’hanno indotta a lasciare lo studio di commercialista nel quale lavorava”, risponde la parlamentare del Pd Chiara Braga, ex vicesindaco del paese e oggi all’opposizione, che critica “una scelta certamente inopportuna in questo frangente economico”.
Replica di nuovo il sindaco “In passato erano state le opposizioni a sottolineare la necessità della presenza a tempo pieno del primo cittadino, in quell’occasione avevo assicurato che ci avrei pensato, ora l’ho fatto. Del resto le attività in cui è richiesta la mia presenza sono tante e tali che difficilmente potevo fare altrimenti: mi devo occupare della riorganizzazione degli uffici, dei controlli, delle verifiche, quindi è importante la mia presenza a tempo pieno. E’ assurdo che venga criticata dalle stesse persone che mi hanno chiesto un impegno totale nei confronti dell’amministrazione”.
Ad onor del vero 900 euro lordi al mese sono pochi per chi deve vivere solo di quella cifra, ma gli stipendi si conoscono prima di intraprendere il nobile impegno.
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