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17.6.10

LA LENTA CONVERSIONE DEL MINISTRO CARFAGNA ....

Ricordate la Mara Carfagna appena eletta ministra delle Pari Opportunità che si scagliava contro i Gay Pride e negava che in Italia esistesse l’omofobia? Si tratta di un pallido ricordo. Questi due anni di lavoro in prima linea in un ministero, certo non centrale nell’azione del governo, ma delicato perché deve fornire risposte serie su questioni che riguardano milioni di persone che aspirano a una vita migliore, sono stati per Mara Carfagna assai istruttivi. Con cautela e anche ritorni indietro improvvisi, questa esponente del PDL da tutti noi sbeffeggiata e ritenuta incapace, la Carfagna ha fatto un percorso, che sembra sincero. L’incontro con le associazioni lgbt tenuto un anno fa ha segnato la svolta, promuovendo una campagna contro l’omofobia non esaltante (anche sbagliata per alcuni versi, ma la prima in assoluto in Italia) e cominciando a dialogare anche con la parlamentare lesbica Paola Concia, il ministro ha cominciato a dar prova di volersi impegnare seriamente, anche di voler conoscere meglio un mondo a lei sconosciuto. Domani uscirà un’intervista su Famiglia Cristiana, dove la Carfagna fa un’ulteriore passo in avanti, dopo esser stata conquistata alla lotta contro l’omofobia e la trans fobia, dichiara: ”resto contraria a equiparare le unioni omosessuali con il matrimonio. Sono invece aperta a discutere il riconoscimento di alcuni diritti come la possibilità di visitare il partner in ospedale e in carcere, oppure il diritto di subentrare nel contratto di locazione”. Insomma la destra rischia di superare nel tempo abbondantemente la sinistra. Perché? E’ un fatto che la Carfagna e la maggioranza del PDL non ha mai voluto nemmeno mai parlare di tutele per le coppie gay, negando qualsiasi possibilità d’intervento. Con quest’ affermazione la Carfagna si mette a pari con la Bindi e la Pollastrini (le allora ministre che proposero gli orribili Dico) e può essere che nel futuro si possa spingere oltre. Infatti, i politici sanno che la Corte Costituzionale, pur ritenendo non estendibile il matrimonio eterosessuale alle coppie gay, ha affermato con chiarezza che è necessario un riconoscimento giuridico della coppia omosessuale in quanto tale e non solamente un allargamento di diritti ai singoli.  Vedremo…


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