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6.6.10

ISTRAELE CATTURA LA RACHEL CORRIE

MILANO - La nave «Rachel Corrie» è stata catturata dalla marina israeliana, che l'ha costretta a dirigersi verso il porto israeliano di Ashdod. Lo ha riferito attraverso Twitter l'organizzazione pacifista Perdana, comproprietaria dell'imbarcazione. Tutti i passeggeri a bordo stanno bene. La nave è visibile da Gaza. Anche fonti dell'organizzazione Free Gaza hanno annunciato tramite il sito di microblogging la cattura della «Corrie». L'esercito israeliano ha poi confermato che soldati delle forze speciali sono saliti a bordo della nave: «Le nostre forze sono salite a bordo della nave e ne hanno preso il controllo senza alcuna resistenza da parte dell’equipaggio e dei passeggeri. Tutto si è svolto senza violenza», ha affermato il portavoce dell’esercito. L’abbordaggio si è svolto in acque internazionali. Un portavoce dell'esercito ha detto che l'abbordaggio è avvenuto con l'assenso degli attivisti del Free Gaza Movement che si trovano a bordo. La nave irlandese, in navigazione verso la Striscia di Gaza, aveva ignorato le richieste della marina israeliana di cambiare rotta e dirigersi verso il porto Ashdod (sud di Israele).
«ISPEZIONE, POI GLI AIUTI» - «Israele - ha ripetuto il portavoce militare - non ha problemi a far attraccare la "Rachel Corrie" ad Ashdod e ad aiutare poi l'equipaggio a trasferire gli aiuti a Gaza» via terra.
«NESSUNA INTESA» - Venerdì sera il ministero degli Esteri irlandese e quello israeliano avevano delineato un'ipotesi di accordo affinchè l'ultima nave della Freedom Flotilla decisa a superare il blocco potesse attraccare ad Ashdod con la garanzia israeliana dell'apertura di un corridoio via terra attraverso il quale lo stesso equipaggio avrebbe potuto poi consegnare il suo carico di aiuti a Gaza, previ i controlli di sicurezza. Ma gli attivisti filo-palestinesi a bordo hanno fatto sapere di non volervi aderire. «Noi - ha dichiarato nella notte per telefono dalla nave uno dei pacifisti, John Graham - non abbiamo intenzione di accettare alcuna intesa che ci voglia coinvolgere legittimando l'assedio (navale israeliano) contro la Striscia di Gaza».
L'ONU: «BLOCCO ILLEGALE» - L'Alto commissario dell'Onu per i Diritti umani, Navi Pillay, ha detto sabato che il blocco israeliano della Striscia di Gaza è illegale e che va rimosso, e ha al contempo reiterato l'appello per una inchiesta sul blitz contro la nave dei pacifisti «Marmara». «La legge umanitaria internazionale vieta di affamare un popolo come arma di guerra... ed è proibito anche imporre ai civili punizioni collettive» ha detto Pillay.
ERDOGAN VALUTA SE MANDARE MARINA - Tayyip Recep Erdogan sta valutando se usare la sua Marina per rompere l'assedio di Gaza.
USA: «BLOCCO INSOSTENIBILE» - Secondo fonti di Debkafile ad Ankara, l'amministrazione di Obama è comunque in stretto contatto con il premier turco per cercare di raffreddare gli animi. A proposito del blocco su Gaza, Hammer ha detto che «la situazione attuale è insostenibile e deve essere cambiata».
ATTIVISTI UCCISI A BRUCIAPELO - Intanto oggi il quotidiano britannico Guardian, citando le autopsie svolte in Turchia, scrive che i nove attivisti turchi uccisi dalle forze armate israeliane sono stati raggiunti da almeno una trentina di colpi d’arma da fuoco. In particolare, Ibrahim Bilgen, 60 anni, è stato colpito da 4 proiettili alla tempia, al petto, ai fianchi e alla schiena. Un diciannovenne, Fulkan Dogan, con cittadinanza americana, è stato raggiunto da cinque colpi sparati da meno di 45 centimetri, alla faccia, alla nuca, due volte alle gambe e una alla schiena. Altri due uomini sono stati uccisi da almeno quatto colpi ciascuno e cinque delle vittime hanno ricevuto proiettili nella schiena, ha riportato Yalcin Buyuk, vice-presiente della commissione di medicina legale.

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