Il parlamento islandese ha approvato la proposta di WikiLeaks, nota come Modern media initiative, per trasformare il paese nordico in un porto franco per il giornalismo investigativo. L’iniziativa di WikiLeaks, sito internet che pubblica documenti governativi e aziendali riservati, ha l’obiettivo di creare un’area dove vi sia piena libertà d’informazione e dove sia garantita la protezione agli informatori dei giornalisti. I parlamentari islandesi hanno aderito al progetto con 50 voti favorevoli, zero voti contrari e un’astensione.
La Modern media initiative “potrebbe rappresentare un catalizzatore per una riforma legislativa sulla libertà d’informazione che è necessaria a livello globale”, recita il sito Index on Censorship. Secondo la parlamentare europea ed ex magistrato Eva Joly, “la mozione stimola l’integrità e la trasparenza da parte dei governi.” L’Islanda potrebbe presto diventare, quindi, il fulcro delle attività dei media internazionali digitali, editori, banche dati, e organizzazioni per i diritti umani.
L’accoglimento della proposta di Wikleaks giunge proprio mentre il suo fondatore, l’australiano Julian Assange, è ricercato dal governo Usa, che lo vuole arrestare con l’accusa di divulgazione di materiali militari classificati.
Il sito di controinformazione avrebbe infatti ricevuto da un ex soldato di stanza a Baghdad, Bradley Manning, documenti e video molto imbarazzanti per il Pentagono: le drammatiche immagini (già pubblicate) dell’elicottero Usa che spara sui civili a Baghdad, un dossier di 260 mila pagine che rivelano maltrattamenti sui civili, e sopratutto un video che testimonierebbe la strage di 147 civili afgani uccisi lo scorso maggio in un bombardamento Usa.
La decisione islandese va letta anche in reazione allo scandalo scoppiato nel 2009, quando è emerso che il principale canale televisivo nazionale, Ruv, era stato censurato dalla banca Kaupthring. Dal 2007 al 2009, l’Islanda è passata dal primo al nono posto nella lista dei paesi dove vi è libera informazione. La società civile islandese, le aziende, il mondo dell’informazione hanno accolto favorevolmente la proposta di creare un “paradiso mediatico” nel Paese.
Questa è la bella notizia sul fronte della libertà di informazione che arriva dall’Islanda, ed aggiungere che qualcuno trema a Palazzo è doveroso. Dovreste vedere FratelMaghetto in laboratorio che salta come un pollo per la felicità.
Quando viene a sapere di certe notizie diventa supercitrullo e non si riesce a tenerlo fermo. E’ un pò birbante il fratellino fiabologo e quando gli si tocca la libertà di espressione e di informazione diventa “SuperBirbante”.
Lui è amante dei discolacci come Julian Assange, e poi come ben sapete non ama eccessivamente il Cavalier Cortese!
Concludendo, facciamo girare questa notizia che è molto importante non solo per la Rete, e incorniciamo il tutto con un Video che “ha segnato” la storia della Repubblica Italiana e non solo.
Un saluto doveroso a Julian Assange, questo patriota internazionale e partigiano della Rete e della libera informazione. Non perdiamolo di vista e facciamo Rete in nome della Democrazia e della Libertà.
Quella Democrazia e quella Libertà che non fanno rima con l’attuale Palazzo
La Modern media initiative “potrebbe rappresentare un catalizzatore per una riforma legislativa sulla libertà d’informazione che è necessaria a livello globale”, recita il sito Index on Censorship. Secondo la parlamentare europea ed ex magistrato Eva Joly, “la mozione stimola l’integrità e la trasparenza da parte dei governi.” L’Islanda potrebbe presto diventare, quindi, il fulcro delle attività dei media internazionali digitali, editori, banche dati, e organizzazioni per i diritti umani.
L’accoglimento della proposta di Wikleaks giunge proprio mentre il suo fondatore, l’australiano Julian Assange, è ricercato dal governo Usa, che lo vuole arrestare con l’accusa di divulgazione di materiali militari classificati.
Il sito di controinformazione avrebbe infatti ricevuto da un ex soldato di stanza a Baghdad, Bradley Manning, documenti e video molto imbarazzanti per il Pentagono: le drammatiche immagini (già pubblicate) dell’elicottero Usa che spara sui civili a Baghdad, un dossier di 260 mila pagine che rivelano maltrattamenti sui civili, e sopratutto un video che testimonierebbe la strage di 147 civili afgani uccisi lo scorso maggio in un bombardamento Usa.
La decisione islandese va letta anche in reazione allo scandalo scoppiato nel 2009, quando è emerso che il principale canale televisivo nazionale, Ruv, era stato censurato dalla banca Kaupthring. Dal 2007 al 2009, l’Islanda è passata dal primo al nono posto nella lista dei paesi dove vi è libera informazione. La società civile islandese, le aziende, il mondo dell’informazione hanno accolto favorevolmente la proposta di creare un “paradiso mediatico” nel Paese.
Questa è la bella notizia sul fronte della libertà di informazione che arriva dall’Islanda, ed aggiungere che qualcuno trema a Palazzo è doveroso. Dovreste vedere FratelMaghetto in laboratorio che salta come un pollo per la felicità.
Quando viene a sapere di certe notizie diventa supercitrullo e non si riesce a tenerlo fermo. E’ un pò birbante il fratellino fiabologo e quando gli si tocca la libertà di espressione e di informazione diventa “SuperBirbante”.
Lui è amante dei discolacci come Julian Assange, e poi come ben sapete non ama eccessivamente il Cavalier Cortese!
Concludendo, facciamo girare questa notizia che è molto importante non solo per la Rete, e incorniciamo il tutto con un Video che “ha segnato” la storia della Repubblica Italiana e non solo.
Un saluto doveroso a Julian Assange, questo patriota internazionale e partigiano della Rete e della libera informazione. Non perdiamolo di vista e facciamo Rete in nome della Democrazia e della Libertà.
Quella Democrazia e quella Libertà che non fanno rima con l’attuale Palazzo
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