Il 29 maggio 2010 alle 15 si terrà, presso la Sala Congressuale del Marriott Hotel, via Wahington, 66, Milano, il Primo Congresso Destituente del Popolo della Schiavitù.
Il Popolo della Schiavitù è nato in Facebook nel luglio del 2009 con l’obiettivo di sviluppare, attraverso una sorta di “psicodramma in rete”, una riflessione sul ruolo del web nella creazione di nuove forme di partecipazione politica.
Muovendo dalla consapevolezza che “la prima libertà che ci hanno rubato è quella di capire di essere schiavi”, Paolo ‘Neupaul’ Palmacci ha fondato questo gruppo che è divenuto, nel corso dei mesi, un luogo di condivisione e confronto tra gli utenti della rete che maggiormente hanno sentito l’urgenza di discutere delle cause più profonde dell’attuale immobilismo culturale Italiano alla luce delle nuove prospettive offerte dal web 2.0.
La trama del Popolo della Schiavitù si è sviluppata con una organica combinazione di ironia, provocazioni disarmanti e crude analisi della società italiana e della Rete ed ha portato alla costituzione di una surreale compagine governativa che ha emanato Leggi e Decreti. Il gruppo conta oggi più di 1500 iscritti ed è in continua crescita.
Il 29 maggio questo “web psicodramma” arriverà al suo atto finale: si tratterà di una rappresentazione, in forma di happening/performance art, che ingloberà diversi spazi e i più diversi linguaggi creativi (dibattito congressuale, arte visiva, musica, video) nell'ottica della multimedialità del web, da cui l’evento prende le mosse ideative e creative.
Al Congresso interverrano sociologi, esperti di new media, scrittori, giornalisti ed il dibattito verterà sui nuovi linguaggi di ‘azione politica’ nella Rete e sugli scenari resi possibili dallo sviluppo del web nell’epoca della crisi della democrazia rappresentativa.
E’ l’evento che non accadeva da 150 anni: una scossa creativa all'Immaginario sonnecchiante del Paese.
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SITO UFFICIALE DEL POPOLO DELLA SCHIAVITU'
http://www.ilpopolodellaschiavitu.it/
IL POPOLO DELLA SCHIAVITU' su Facebook
http://www.facebook.com/group.php?gid=125763088372
Il Popolo della Schiavitù è nato in Facebook nel luglio del 2009 con l’obiettivo di sviluppare, attraverso una sorta di “psicodramma in rete”, una riflessione sul ruolo del web nella creazione di nuove forme di partecipazione politica.
Muovendo dalla consapevolezza che “la prima libertà che ci hanno rubato è quella di capire di essere schiavi”, Paolo ‘Neupaul’ Palmacci ha fondato questo gruppo che è divenuto, nel corso dei mesi, un luogo di condivisione e confronto tra gli utenti della rete che maggiormente hanno sentito l’urgenza di discutere delle cause più profonde dell’attuale immobilismo culturale Italiano alla luce delle nuove prospettive offerte dal web 2.0.
La trama del Popolo della Schiavitù si è sviluppata con una organica combinazione di ironia, provocazioni disarmanti e crude analisi della società italiana e della Rete ed ha portato alla costituzione di una surreale compagine governativa che ha emanato Leggi e Decreti. Il gruppo conta oggi più di 1500 iscritti ed è in continua crescita.
Il 29 maggio questo “web psicodramma” arriverà al suo atto finale: si tratterà di una rappresentazione, in forma di happening/performance art, che ingloberà diversi spazi e i più diversi linguaggi creativi (dibattito congressuale, arte visiva, musica, video) nell'ottica della multimedialità del web, da cui l’evento prende le mosse ideative e creative.
Al Congresso interverrano sociologi, esperti di new media, scrittori, giornalisti ed il dibattito verterà sui nuovi linguaggi di ‘azione politica’ nella Rete e sugli scenari resi possibili dallo sviluppo del web nell’epoca della crisi della democrazia rappresentativa.
E’ l’evento che non accadeva da 150 anni: una scossa creativa all'Immaginario sonnecchiante del Paese.
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