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15.8.09

AUNG SAN SUU KYI - NUOVA CONDANNA

Il Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, è stata condannata a 3 anni di reclusione e di lavori forzati per aver violato le regole dei suoi arresti domiciliari.
Il leader della giunta militare al potere, Than Shwe, ha commutato con un ordine speciale la condanna in 18 mesi di arresti domiciliari. La condanna è stata motivata dall’aver ospitato senza autorizzazione il pacifista americano, reduce del Vietnam John Yettaw di 54 anni, che era riuscito a nuotare fino alla sua abitazione, situata sulle rive di un lago.
Aung San Suu Kyi è già stata privata della libertà per 14 degli ultimi 20 anni.
Se non verrà annunciata alcuna misura di clemenza entro il 2010, non potrà partecipare alle elezioni nazionali fissate per il prossimo anno dalla giunta.
Questo appare come vero motivo per l'accanimento del regime contro il premio Nobel:
tenere lontano dalla competizione elettorale il simbolo nazionale e internazionale delle battaglie democratiche in Myanmar.
Yettaw, è stato invece condannato a 7 anni di reclusione e lavori forzati; 3 anni per aver violato alcune leggi di sicurezza, altri 3 per violazioni di leggi sull'immigrazione e a 1 per aver nuotato senza autorizzazione in un lago municipale di Yangon.
Rangoon 15 agosto: Aung San Suu Kyi ha incontrato il senatore americano Jim Webb, inviato speciale del presidente Barack Obama, che ha avuto anche uno storico colloquio con i leader della giunta militare; la sua visita ha avuto come effetto l'espulsione del pacifista americano John Yettaw.
L'Unione Europea inasprisce le sanzioni contro il Myanmar dopo la nuova sentenza: i quattro giudici che l'hanno condannata sono stati aggiunti alla lista di funzionaribirmani soggetti a congelamento dei beni e divieto d’ingresso nell'UE.

ll trattamento ricevuto da Suu Kyi è soltanto la punta dell’iceberg della brutalità del regime birmano che conta 40 anni di omicidi, torture, stupri di massa e lavoro in condizioni di schiavitù.

Un recente rapporto realizzato da un gruppo di prestigiosi giuristi della Harvard University rivela che le Nazioni Unite hanno già documentato:

- il reclutamento forzato di decine di migliaia di soldati bambini;

- più di un milione di rifugiati e di popolazione deportata internamente;

- numerosi casi di assassinii e torture;

- stupri di massa;

- deportazione forzata della popolazione di 3.000 villaggi a minoranza etnica, tanti quanti quelli riportati in Darfur.

Vi invito a leggere e a firmare la petizione di Avaaz per chiedere giustizia per il popolo birmano e per processare i generali.

grazie

Luciana P. Pellegreffi

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