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3.7.10

VENTOTENE: LE GIUSTIFICAZIONI ASSURDE

Mi ritrovo ancora qui a scrivere della gestione assurda e per me inconcepibile della spiaggia di Cala Rossano a Ventotene dove il 20 aprile 2010 hanno perso la vita mia figlia Sara e la sua amica Francesca.
Nel servizio del TG1 del 30 giugno, tutti hanno potuto notare che, tranne per la piccola area del crollo sottoposta a sequestro giudiziario, la spiaggia non è interdetta e quindi gli incoscienti turisti continuano a porsi, a rischio della loro vita, a ridosso dei costoni. 
Ciò è conseguenza del fatto che Cala Rossano insieme a Cala Nave sono le uniche due spiagge accessibili in rapporto all’antica e tristemente nota relazione peraltro errata antecedente al giorno della disgrazia. 
Ma se il 21 aprile, il giorno dopo, l’autorità dei Bacini del Lazio ed i geologi inviati d’urgenza dalla Regione hanno incominciato a mettere in sicurezza anche queste aree, tale autorizzazione d’accesso alle spiagge che valore ha ???
Forse sarebbe il caso di ammettere che lì niente è sicuro e vietare l’accesso totalmente.
Ma troppi interessi coincidono in quei pochi metri d’arenile: escludere quelle due spiagge varrebbe a dire che Ventotene è offlimits, il circolo velico, tra i più prestigiosi d’Italia, dovrebbe limitare i suoi introiti così come gli albergatori, i ristoratori ed commercianti di souvenirs turistici. 
Meglio quindi continuare con il vecchio andazzo e rinforzare le preghiere a Santa Candida, patrona dell’isola, alla quale vanno da sempre i ringraziamenti degli isolani per aver salvato le vite ogni qualvolta un masso di tufo viene giù (è vero Ventotenesi che non scrivo eresie ??? ).
Il giornalista della rivista Terra ha posto il quesito sulla sicurezza attuale al sindaco Giuseppe Assenso, che non dimentichiamo è tra i dieci indagati dalla Procura di Latina, ed ha ottenuta una risposta degna della fama costruita negli anni.
Lui asserisce che sta attendendo dall’Abruzzo le transenne e la cartellonistica per la sicurezza, ma nel frattempo nulla può per arginare l’incoscienza dei turisti.
E’ UNO SCANDALO e questa risposta è l’ennesima prova della negligenza dell’amministrazione comunale. 
Mi permetto di consigliare, da semplice cittadino, di suggerire una soluzione: 
i punti d’accesso alla spiaggia sono concentrati in pochi metri e non dovrebbe essere così difficile ostruire l’entrata, se dei 14 milioni di euro arrivati al comune negli ultimi anni non è restato nulla chieda a noi che con una piccola colletta gli diamo una mano, a questo punto dovrebbe con un’ ORDINANZA COMUNALE vietare l’ingresso alla spiaggia comminando una sanzione pecuniaria ai trasgressori, basterebbe ogni tanto far passare un vigile e può star sicuro che dopo le prime due multe, nessuno stazionerebbe nell’area a rischio del portafoglio oltre che della vita !!! 
Ma io sono solo un cittadino le cui idee sono troppo semplici per essere attuate, non mi pongo la questione se sia prioritario il problema della vita umana o quella della perdita economica. 
A questo punto, solo una richiesta ho da fare in questo momento al sindaco di Ventotene, invece di rilasciare dichiarazioni assurde oltre che irrispettose per la memoria di Sara e Francesca, che stia zitto per evitare figuracce ignobili.
 
Bruno Panuccio 
03/07/2010

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