Nel paese in cui la libertà d'informazione è dipendente del potere politico ed economico, cerchiamo di tenere attivi i nostri neuroni al pensiero, alla critica, alla distribuzione della libera informazione.

Pagine

16.12.11

BERLUSMONTI RECIDIVO


di Paolo Farinella, prete, Genova.
Genova, 14 dicembre 2011 -. L’insigne bocconiano che presiede il governo italiota insiste nel dire che «adesso la manovra e più equa». Se lo dice lui che ha fatto gli studi alti! Intanto tutta la manovra si assesta su parametri berlusconisti fino al ricatto di fargli mettere la fiducia non per fare più in fretta (bisogna salvare l’Italia, neh!), ma unicamente per non dare lo spettacolo di una destra lacerata e frantumata. Ha dato un contentino sulle pensioni per mettere a cuccia la sedicente sinistra che «ciurla» con i fascisti e con Casini che con questo governo ha messo un vero e immenso «cavallo di Troia» dentro la politica e i partiti e specialmente nei dintorni di Bersani. Alle prossime elezioni, infatti, il quadro partitico si scomporrà del tutto: parte del Pdl e del Pd confluiranno con Casini Fini e Rutelli, con alla guida «tecnica» di Monti o un di lui fotocopia per dare vita ad una coalizione di centro, lasciando alle estreme ciò che resta del Pdl e ciò che resta del Pd. A questo punto, la frittata è fatta e indietro non si torna più per almeno altri 50 anni.

Non ho mai capito perché bisogna essere «moderati», come se lo avesse prescritto il medico per guarire da un tumore. Tutti fanno l’elogio del moderatismo, anche Berlusconi si definisce «moderato) che è il massimo delle balzellette di tutti i tempi. Moderato si definisce Storace e anche Fini & Compagni. Se questi sono i moderati, cari miei, preferisco essere estremista che più estremista non si può. Sì, secondo me, occorre una rivoluzione, una grande rivoluzione che scacci con la forza tutti costoro che hanno portato alla rovina l’Italia e ora mi convocano per fare sacrifici e salvare l’Italia. Quando sperperavano e dilapidavano, ci fosse stato uno, dico uno solo, che mi abbia invitato alla vita gaudente a spese della Nazione! Chi non ricorda l’epoca craxiana della «Milano da bere»? Ecco, se la sono bevuta tutta, non solo Milano, ma anche l’intero Paese e vengono a dare lezioni a me che nella mia vita dovunque sono stato non ho mai lasciato debiti agli altri, ma sempre i bilanci in attivo.

E’ tempo di una nuova Resistenza!

Bookmark and Share  

Nessun commento:

Posta un commento

Nome Cognome

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.