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19.11.11

Centrali nucleari in Europa: Greenpeace denuncia stress test lacunosi




I risultati ottenuti sarebbero approssimativi e incompleti a pochi giorni dalla scadenza dei termini. L'Ue si difende: «sono solo dati preliminari, rapporto finale a giugno 2012».

Gli stress test che l’Ue aveva chiesto di effettuare entro fine ottobre su tutte le centrali nucleari europee a seguito del disastro di Fukushima - per vagliare la capacità degli impianti di resistere a eventi estremi - sarebbero lacunosi.

Lo afferma Greenpeace che denuncia un’analisi incompleta dei rischi e una preoccupante approssimazione dei dati. A pochi giorni dalla scadenza, sottolinea l’associazione ambientalista - molti enti nazionali per la sicurezza nucleare non hanno ancora reso pubblici i risultati, nonostante la specifica richiesta dell'European Nuclear Safety Regulators Group che ha progettato i test.

 Un’analisi preliminare delle diecimila pagine pubblicate finora rivela, inoltre, numerose mancanze, scrive Greenpeace in una nota. Per esempio, non sono state analizzate, come era invece previsto, situazioni quali l’occorrenza di danni contemporanei in più reattori, come è accaduto a Fukushima, o l’impatto di un aereo contro una centrale nucleare.

«Fukushima ci ha insegnato a pensare l'impensabile e questi test dovevano obbligare chi gestisce le centrali nucleari a fare esattamente questo - commenta Salvatore Barbera, responsabile della campagna nucleare di Greenpeace - Invece di un’analisi esaustiva ci troviamo pieni di incognite: perchè non ci sono piani di evacuazione per le città e i villaggi intorno alle centrali? Perché le autorità hanno disatteso le promesse di prendere in considerazione i rischi in caso di incidente a una centrale con più reattori? Perché è stato ignorato il rischio della caduta di un aereo su una centrale?»

Greenpeace denuncia inoltre differenze sostanziali nella qualità dei dati pubblicati dai diversi Paesi. In alcuni Stati, come la Francia, nei quali il controllore nazionale è indipendente da chi possiede le centrali, i test sono risultati più completi e rigorosi. Altri paesi, quali Repubblica Ceca, Svezia e Regno Unito, hanno pubblicato dati di gran lunga più superficiali e parziali. Clamoroso è il caso della Repubblica Ceca, che con sei reattori sul proprio territorio ha presentato un rapporto di sole sette pagine. Una presa in giro, se si pensa che la Slovenia, con un solo reattore, ha presentato un rapporto di 177 pagine.

E la risposta dell’Unione Europea non si fa attendere. Marlene Holzner, portavoce del commissario Ue all'Energia Gunther Oettinger, ha fatto sapere che l’allarme lanciato da Greenpeace è di fatto prematuro perché non si riferisce ai dati completi degli stress test ma solo a una prima “indicazione”.

«Aspettiamo il rapporto conclusivo delle autorità nazionali alla fine dell’anno - afferma il portavoce - poi seguirà un’altra fase in cui esperti di autorità nazionali diverse controlleranno i rapporti: nel caso di mancanze o dubbi, verranno effettuate visite agli impianti o rischieste di materiale aggiuntivo. Solo dopo questa valutazione la Commissione Ue pubblicherà il rapporto finale, a giugno del 2012».

Intanto Greenpeace ha messo ha presentato una mappa (per visionarla clicca qui) che permette a tutti i cittadini europei di leggere, in maniera semplice, i risultati degli stress test effettuati sulle centrali nucleari in Europa.

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