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11.10.11

La Corte dei conti "gela" la riforma fiscale "Non ha copertura, tassare beni reali"

La Corte dei conti "gela" la riforma fiscale "Non ha copertura, tassare beni reali" 
lI giudizio del presidente dell'organismo di controllo contabile davanti alla commissione finanze: "I tagli lineari alle agevolazioni avrebbero effetti recessivi. Bisogna cercare altre fonti che non penalizzino lavoro e imprese". E sul condono: "Scelta politica, ma guardare ai precedenti" ROMA - La Corte dei conti boccia la riforma fiscale: non ha copertura finanziaria, anche perché parte delle entrate sono state usate dal decreto di agosto. Bisogna quindi tassare beni "personali e reali", evitando i tagli lineari alle agevolazioni che "sarebbero recessivi" e "si concentrerebbero soprattutto su coloro che già pagano l'imposta e, più specificamente, sui contribuenti che si collocano nelle classi di reddito meno elevate". Lo ha detto il presidente della Corte, Luigi Giampaolino, parlando davanti alla commissione Finanze della Camera.
Secondo Giampaolino, il ddl delega al governo per la riforma fiscale e assistenziale "risulta ormai spiazzato dagli eventi che hanno riportato in primo piano le esigenze di rigore" e le "incertezze" che lo caratterizzano sul fronte della copertura dovrebbero indurre a "esplorare fonti di gettito nuove, in direzione di basi imponibili personali o reali che non insistano sul lavoro e sulle imprese". Questo, "anche nella consapevolezza che la strada di una riduzione del perimetro della spesa sociale risulta difficile da percorrere e rischia di produrre effetti non diversi da quelli derivanti da un prelievo eccessivo e distorto".

Un altro rischio rimarcato dalla Corte è legato ai tagli della spesa sociale: "In molti casi - dice Giampaolino - si è in presenza di erogazioni monetarie che fanno parte di una politica nascosta di contrasto alla povertà" e "non appare irragionevole
attendersi che i risparmi di un riordino possano risultare in larga parte controbilanciati dalle risorse che sarà necessario mettere in campo per assicurare servizi adeguati ad una prevedibile impennata del fenomeno della non autosufficienza". Nel complesso, la riduzione della spesa sociale, secondo la Corte dei conti, rischia di "produrre effetti non diversi da quelli derivanti da un prelievo eccessivo e distorto".

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