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1.6.11

SIRIA: DALLA PARTE DEI MANIFESTANTI - VIDEO


Cari amici,
Abbiamo appena ricevuto un video-appello disperato da un membro di Avaaz in Siria che ha messo in pericolo la sua vita per chiederci aiuto.

Il regime siriano sta mettendo sotto assedio intere città, e il suo obiettivo è di annientarle per distruggere il movimento pacifico pro-democrazia. Le forze dell'ordine hanno tagliato i rifornimenti di cibo, acqua e medicine a queste città, sparato a centinaia di cittadini e arrestato e torturato migliaia di manifestanti. In molti casi prima di liberarli hanno addirittura tolto loro le unghie, così da dare un messaggio agli altri manifestanti.
Nonostante questo terrore inimmaginabile, il popolo siriano si rifiuta di rimanere in silenzio ed è invece deciso a proseguire un cammino nonviolento per uscire da questo incubo. Ma mentre il loro coraggio non ha limite, i loro fondi sì. Stanno chiedendo finanziamenti e altri aiuti, dall'assistenza medica urgente a messaggi pubblici per chiedere ai soldati di rifiutarsi di sparare ai manifestanti.

Clicca qui per guardare questo video-appello sconvolgente e per fare una donazione per aiutare la battaglia incredibile dei siriani:

Lo straziante assedio delle città Dera’a e Banias, l'arresto di massa e la tortura di oltre 10.000 manifestanti pacifici, il divieto totale per i giornalisti stranieri di riportare le notizie e il numero incredibile di vittime nel paese, stanno alimentando la richiesta dei cittadini di avere una riforma reale e democratica. Gli esperti dicono che il regime ha raggiunto un punto di non ritorno, e che la migliore speranza perché ci sia la pace è che personalità vicine al regime si facciano avanti e chiedano la fine delle violenze.
Un sacco di dimissioni e defezioni stanno mostrando le prime crepe del regime, che gli attivisti possono aiutare ad allargare, soprattutto ora che la violenza si intensifica e la pressione internazionale cresce.
Supportati da migliaia di membri di Avaaz, i cittadini che si sono improvvisati giornalisti hanno fatto fare il giro del mondo alle immagini delle proteste. Reuters, CNN, BBC, Associated Press e Al Jazeera hanno usato le loro riprese e le loro fotografie, spesso l'unico materiale disponibile per la stampa internazionale che si è fatto largo nel blackout imposto dal governo. Ora che la violenza sta peggiorando, i manifestanti pacifici stanno chiedendo alla comunità di Avaaz di rafforzare il loro impegno e i loro sforzi organizzativi.
Possiamo aiutarli finanziando campagne di cartellonistica e messaggi pubblici per chiedere ai soldati di fermare la violenza, i costi di viaggio per gli spostamenti, attrezzature per una comunicazione più sicura, bollette del telefono, consulenze di esperti su riforme legali e altro tipo di assistenza, inclusi bisogni urgenti di tipo medico e legale. Se alcuni di noi si uniranno a questa battaglia insieme, potremo sostenere la coraggiosa spinta riformatrice degli attivisti per la pace e la democrazia, continuando a dare un messaggio di speranza per i popoli oppressi della regione.
I membri di Avaaz hanno giocato un ruolo cruciale nel sostenere i movimenti dal basso del Medio Oriente. Diversi contatti di Avaaz sono scomparsi o sono stati feriti durante le durissime repressioni. Ma sono determinati a continuare a battersi per i diritti umani e per la libertà, anche scontrandosi con la terribile violenza del regime. Chiamiamo a raccolta tutta la forza della nostra comunità per sostenere la loro battaglia e il loro coraggio.

In solidarietà,

Stephanie, David, Mohammad, Rewan, Brianna, Andrew, Alice, Ricken, Sam e il resto del team di Avaaz

FONTI

Siria: da Homs a Daraa, in migliaia in piazza contro Assad, AdnKronos


Siria, 1100 civili morti per repressioni, Ansa



Avaaz citata nel pezzo sulla situazione in Siria, CNN (in inglese)



Siria, scattano le sanzioni Ue e l'embargo sulla fornitura delle armi, Corriere della Sera


Siria, la protesta non ha più un volto, La Stampa


Siria: il clan di Assad gli si sta rivoltando contro?, Time (in inglese)



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