Nel paese in cui la libertà d'informazione è dipendente del potere politico ed economico, cerchiamo di tenere attivi i nostri neuroni al pensiero, alla critica, alla distribuzione della libera informazione.

Pagine

27.12.10

"Rubò tonnellate di petrolio" L'ex oligarca russo Khodorkovsky giudicato colpevole

 
Mosca - (Adnkronos/Dpa) - Nuova condanna per il fondatore della compagnia petrolifera Yukos in prigione dal 2003. In particolare è accusato di appropriazione indebita e riciclaggio di denaro. I giudici non hanno ancora annunciato quanti anni dovrà scontare. Alla lettura del verdetto l'uomo si è mostrato indifferente. L'avvocato: "E' un processo farsa". Dalla Germania critiche del Commissario per i diritti umani alla sentenza
Mosca, 27 dic. (Adnkronos/Dpa) - Mikhail Khodorkovsky è stato dichiarato colpevole dai giudici nel secondo processo per frode a carico del fondatore della compagnia petrolifera Yukos in prigione dal 2003. In particolare le accuse erano di appropriazione indebita e riciclaggio di denaro, in relazione al presunto furto di 350 milioni di tonnellate di petrolio dalla compagnia che i due imputati - alla sbarra vi era anche il socio Platon Lebedev - dirigevano.
Per uno degli avvocati dell'ex oligarca,Vadim Klyuvgant si è trattato di "un processo farsa con accuse assolutamente false''."Se questo verdetto di colpevolezza fosse confermato in appello - ha aggiunto - saremo di fronte alla vittoria di alcuni funzionari corrotti che controllano il sistema giudiziario di un Paese che non riesce a modernizzarsi, a differenza di quanto vorrebbero i suoi cittadini".
L'ex magnate petrolifero si è mostrato indifferente alla lettura del verdetto, continuando a controllare alcuni documenti, mentre il giudice Viktor Danilkin annunciava la sua decisione. L'altro accusato al processo, l'ex numero due di Khodorkovsky Platon Lebedev, stava invece leggendo un libro, ha riferito l'Interfax.
Le accuse formulate hanno consentito, in base all'ordinamento giuridico russo, un processo senza giuria e quindi meno trasparente, denunciava di recente un editoriale sull'Herald Tribune, a sottolineare la grande attenzione con cui la stampa internazionale ha seguito questo processo considerato anche un test per la credibilità del presidente Dmitry Medvedev come modernizzatore. ''Non esagero quando dico che milioni di occhi in tutta la Russia e nel mondo intero osservano l'esito di questo processo. Osservano nella speranza che la Russia possa dopo tutto diventare un paese di libertà e legalità, dove la legge è al di sopra del funzionario burocrate'', aveva detto Khodorkovsky, nella sua dichiarazione finale al processo. Secondo gli osservatori infatti, la sua vicenda giudiziaria è uno degli episodi che maggiormente segna la Russia di Vladimir Putin, così come la costruzione del suo impero industriale ben raccontava l'era precedente, il periodo eltsiniano delle privatizzazioni e della costruzione di fortune economiche da parte di quelli che sarebbero poi stati chiamati gli 'oligarchi'.
Nel corso del processo gli imputati e i loro difensori hanno sottolineato come il nuovo processo sia stato istruito proprio poco prima della scadenza dei termini per la presentazione della richiesta di libertà vigilata. Il primo processo a loro carico si era infatti concluso nel 2005 con una condanna di Khodorkovsky a otto anni di carcere. E per la legge russa, la liberta' vigilata puo' essere richiesta una volta scontata la meta' della pena, termine che nel loro caso sarebbe arrivato solo otto mesi dopo la seconda incriminazione. Putin ha paura di Khodorkovsky, che potrebbe catalizzare una pericolosa opposizione contro di lui.
I giudici non hanno ancora annunciato a quanti anni sarà condannato il 47enne ex oligarca. I pubblici ministeri avevano chiesto altri sei anni di carcere. Mentre in aula veniva letta la sentenza di colpevolezza, fuori del Palazzo di Giustizia centinaia di manifestanti chiedevano l'assoluzione di Khodorkovsky e denunciavano le accuse contro di lui come politicamente motivate. "Ognuno di noi può diventare un Khodorkovsky" recitava uno dei loro striscioni. La condanna è arrivata dopo che il premier Putin, durante un'intervista televisiva, ha esplicitamente chiesto la condanna del suo nemico politico affermando che "il ladro deve rimanere in galera". Posizione nei confronti della quale Medvedev, sempre in televisione, ha cercato, almeno formalmente, di prendere le distanze rifiutandosi di esprimersi sul processo e sottolineando che né lui né "nessun altra carica pubblica" ha il diritto di esprimersi su un caso prima della sentenza.
Dalla Germania il Commissario per i diritti umani del governo federale tedesco, Markus Loening, ha definito il verdetto "un esempio di giustizia arbitraria e politicizzata". Mentre il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, si è detto ''molto preoccupato per la condanna'', la reazione della cancelliera Angela Merkel è stata più cauta: per lei la vicenda potrà essere commentata soltanto alla lettura della sentenza definitiva con le valutazioni dei giudici.
Fonte

Bookmark and Share

Nessun commento:

Posta un commento

Nome Cognome

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.