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26.3.11

MILANO: OMERTA’ E IMMOBILISMO DELLE ISITUZIONI E DELLA POLITICA SONO COMPLICI DELL’ILLEGALITA’ E INSICUREZZA NELLE PERIFERIE – Politica: quale bene comune?

                                                  via Salomone nr. 28- 66 Milano

di Luciana P. Pellegreffi
“Le tue convinzioni diventano i tuoi pensieri. I tuoi pensieri diventano le tue parole. Le tue parole diventano le tue azioni. Le tue azioni diventano le tue abitudini. Le tue abitudini diventano i tuoi valori. I tuoi valori diventano il tuo destino. Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni.”

Chiediamoci quali sono le nostre convinzioni, cosa intendiamo per politica, se è legata al termine "polis", nell’accezione aristotelica, che in greco significa la città, la comunità dei cittadini; politica, secondo il filosofo ateniese, significava l'amministrazione della "polis" per il bene di tutti, la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano. O se è mera adesione ideologia a questo o quello schieramento politico.

Il 17 settembre 2010 scrissi “Il comune sospende l’assegnazione delle case ai rom” sollecitando direttamente la politica e l’amministrazione comunale ad affrontare la situazione dei quartieri Aler ad ascoltare i Comitati di quartiere, ad affrontare l’emergenza abitativa a Milano nel suo insieme per il bene comune dei cittadini tutti, nessuno escluso. Scrivevo di concrete situazioni di emergenza e pericolo rilevando l’insostenibilità di alcune posizioni politiche sostenute da maggioranza e opposizione, ma quanti vivono nei quartieri popolari?
Ponevo alcune “proposte per l’emergenza abitativa”, tra cui la necessità di coinvolgere i cittadini, Comitati di Quartiere, Aler, Prefetto, Presidenti di consigli di zona, ecc.. per affrontare urgentemente il problema del ripristino della legalità nelle periferie.

Il 23 dicembre 2010 ho trasmesso l’”Appello contro il rifiuto di Aler alla mia richiesta di cambio di zona” con la domanda di inviare una mail di solidarietà a sostegno del mio ricorso. Testo e indirizzi già pronti: tempo dell’invio = meno di 5 minuti. La richiesta motivata nel testo si riferisce a precisi pericoli per la mia incolumità e quella di mio figlio. Pericoli e disagi, segnalati ormai da molto tempo, e che non riguarda solo la mia famiglia, e legati all’illegalità presente e a comportamenti molesti causati da certi abusivi e pregiudicati.

Il 27 dicembre 2010 ho subito un’aggressione sulle scale della mia abitazione, fatto dimostrato dalle denunce conseguenti e refertato dai medici.
A nulla è servito quindi denunciare, scrivere, sollecitare, richiedere interventi per ridarci la dignità dell’abitare in case popolari e alla legalità che è diritto di tutti i cittadini. Chi mi conosce sa quanto mi sia battuta in questi anni su questi temi, spesso trovando solo sterili contrapposizioni o silenzi.

Gli scritti a cui mi riferisco sono stati inviati alle istituzioni, dal sindaco Moratti in poi; alla “politica”: al sito del PD “Democratici a Milano” ad alcuni consiglieri di opposizione e non del Comune di Milano, al Consiglio della Federazione della Sinistra, al Coordinamento della lista civica “Un’altra Provincia”, al “Tavolo di lavoro per la riqualificazione del quartiere”, a due sindacati inquilini, a molti altri destinatari sia come singole persone che Associazioni, Comitati elettorali e non, ecc.
Una decina di persone, poche, ma per me importantissime, hanno inviato la mail di sostegno attivo al ricorso contro il trasferimento della mia famiglia, colgo qui l’occasione per ringraziarli ancora tutte/i di cuore.
Tutte/i impegnati nella “società civile”, nessuno iscritto a partiti, è un caso?

Al contrario, troppi i silenzi e l’indifferenza anche di chi siede ai tavoli delle istituzioni e dei partiti, tranne 2 (due) consiglieri, uno comunale e uno provinciale.

Il 12 gennaio 2011 ho ricevuto la lettera di accettazione della mia richiesta di cambio di casa in data non determinabile. E ora? 
Tutto a posto e … vissero felici e contenti? Non credo proprio.


E’ tempo di un bilancio. 
Io sono Nessuno e sono parte di quella cittadinanza che si aspetta dalla politica, l'amministrazione della "polis" per il bene di tutti e provo, per quello che posso, a rendere questo mondo migliore come molti altri. 

Io sono Nessuno, ma:

- accuso istituzioni e politica che sapevano da anni o da poco ma sono stati sordi e indifferenti, di essere corresponsabili di quanto accaduto per non aver fatto nulla per evitarlo, per non essersi fatti carico di un grave problema cittadino e diffuso nelle periferie, come da loro “dovere d’ufficio” o “ruolo politico”;


- accuso i partiti i milanesi, e con dolore quelli di “sinistra” soprattutto, per aver dismesso la tutela di alcuni valori essenziali che invece dovrebbero tutelare come: il diritto della Persona all’abitazione, a vivere in condizioni dignitose e di legalità; il diritto alla tutela della Persona, per la quale non solo l’omofobia, il razzismo o il fascismo sono una minaccia, ma anche l’illegalità, il degrado, l’abbandono delle periferie e l’indifferenza. Io sono Nessuno e mi chiedo: “lo schieramento di opposizione al centrodestra a cosa “mi” serve, a cosa “mi” è utile per migliorare la mia condizione del vivere quotidiano?

Forse siamo tanti Nessuno che se lo chiedono e trovare una risposta non sarebbe male.


Luciana P. Pellegreffi
Presidente Comitato di Quartiere Salomone


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